lunedì 21 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
lunedì 14 ottobre 2013
ESPOARTE n°82
ESPOARTE n°82
Né
troppo vicino né troppo lontano
di
Francesca Di Giorgio
Lo
abbiamo conosciuto ad Albissola Comics, nel maggio scorso, dove si è
aggiudicato il nostro premio come miglior giovane della seconda edizione della
rassegna annuale dedicata alla Nona Arte.
In
quell'occasione Loris Bozzato condivideva il tavolo da disegno con il
maestro del fumetto Maurizio Dotti e, in tutta la sua riservatezza, ha colpito
il nostro sguardo per la spontaneità del tratto negli schizzi live che
regalava al pubblico del Festival.
Da
illustratore freelance, che collabora con piccole realtà, associazioni,
collettivi e indipendenti, Bozzato fonde la dinamicità del fumetto con
l'illustrazione.
Fantascienza,
supereroi, e non solo, popolano il suo immaginario ricco di molti riferimenti
cinematografici, letture da graphic novel, passione per la musica (suona il basso
nei Klimt Eastwood ed è anche voce nei
CinemaBianchini, ndr).
Su carta e su tela figure esili e insieme potenti piombano rapide sul foglio
da un mondo parallelo. Hanno sembianze umane gli “eroi” di Bozzato, hanno il
potere di volare e nel cielo combattono una guerra contro un nemico senza nome.
Giovani “superstiti” di un'umanità in lotta con il mondo e con se stessa,
forse.
La serie War, ancora in progress, è una sorta di «involuzione nell'evoluzione», sviluppo di uno storyboard in cui il testo è trasmesso dalle azioni dinamiche dei personaggi, letteralmente spogliati dagli abiti e dalle caratterizzazioni classiche del mito eroico per indossare al massimo jeans e maglietta. Portano con sé solo armi artigianali, volare è il loro dono da custodire, forse anche la loro salvezza.
Sono tra di noi? Oppure lontanissimi? Cosa cercano? Da cosa si difendono?
L'incertezza di un cumulo di nembi minacciosi fa da sfondo a ritratti “solitari” dove al massimo due o tre soggetti si incontrano-scontrano sopra i tetti di città: luoghi imprecisati compaiono giusto ai piedi del foglio o della tela, per riportare l'atmosfera rarefatta e onirica a contatto con la realtà. Ma il confine non esiste e, come in un film di fantascienza, il sogno può essere molto più vero del reale.
La serie War, ancora in progress, è una sorta di «involuzione nell'evoluzione», sviluppo di uno storyboard in cui il testo è trasmesso dalle azioni dinamiche dei personaggi, letteralmente spogliati dagli abiti e dalle caratterizzazioni classiche del mito eroico per indossare al massimo jeans e maglietta. Portano con sé solo armi artigianali, volare è il loro dono da custodire, forse anche la loro salvezza.
Sono tra di noi? Oppure lontanissimi? Cosa cercano? Da cosa si difendono?
L'incertezza di un cumulo di nembi minacciosi fa da sfondo a ritratti “solitari” dove al massimo due o tre soggetti si incontrano-scontrano sopra i tetti di città: luoghi imprecisati compaiono giusto ai piedi del foglio o della tela, per riportare l'atmosfera rarefatta e onirica a contatto con la realtà. Ma il confine non esiste e, come in un film di fantascienza, il sogno può essere molto più vero del reale.
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